Il Consiglio Nazionale Forense ha diramato oggi agli Ordini forensi il Dossier 1/2013, esplicativo della nuova legge di riforma dell’ordinamento professionale, pubblicata venerdì 18 gennaio nella Gazzetta Ufficiale n. 15 (Legge n. 247/2012).
“Con questo vademecum, il Consiglio nazionale forense intende fornire agli Ordini e agli iscritti un commento sintetico (corredato di schede) elaborato dell’Ufficio studi per la migliore cognizione e l’interpretazione della nuova normativa, specie con riferimento alle questioni che sorgeranno nella prima attuazione del provvedimento”, spiega il presidente Alpa nella premessa. Per il futuro e in relazione a eventuali dubbi e questioni oggi non rilevabili, “i Consigli dell’ordine potranno come di consueto rispondere ai quesiti anche giovandosi dei supporti ermeneutici forniti dal Consiglio nazionale, e potranno sottoporre al Consiglio nazionale ulteriori questioni: l’interlocuzione è necessaria perché il Consiglio nazionale sia informato delle vicende applicative e possa contribuire a formare una prassi applicativa uniforme su tutto il territorio nazionale, nell’interesse dei cittadini che chiederanno l’assistenza degli avvocati e nell’interesse degli iscritti nei nostri albi”.
L’obiettivo è di coordinare la successione degli interventi normativi che si sono susseguiti nell’ultimo anno e fornire immediate risposte sulle norme applicabili sin dall’entrata in vigore della legge, il 2 febbraio prossimo. Con l’avvertenza che la transizione tra vecchio e nuovo ordinamento professionale forense avverrà senza passare dalla generale riforma delle professioni, contenuta nel Dpr 137/2012, per una necessaria esigenza di semplificazione.
Il testo del Dossier è stato ampiamente approfondito dal plenum e consta di diverse sezioni con livelli diversi di approfondimento (Faq per le risposte immediate; una tabella con il timing dei regolamenti di attuazione previsti dalla legge; Note esplicative della legge e Il testo delle legge con le note a margine di ogni disposizione).
Poiché molte norme presuppongono l’adozione di regolamenti per la loro piena operatività, il CNF è già al lavoro sulla redazione di quelli che la legge assegna alla sua competenza e sulla revisione del codice deontologico. Il plenum, nella seduta del 18 gennaio, ha infatti definito il metodo di lavoro, che prevede sui primi consultazioni con Ordini, Unioni e Associazioni forensi.
Fonte: Consiglio Nazionale Forense