Unico 2010, gli invii al 5 ottobre

Una nota dell’Agenzia delle entrate riconosce il problema informatico e fissa la nuova scadenza. Entratel in tilt. E i professionisti si attaccano al telefono.

L’invio telematico degli adempimenti, in scadenza ieri, si conclude con una proroga al 5 ottobre 2010. Adempimenti rinviati alla nuova data a causa di un super ingorgo informatico che ha mandato in tilt l’autostrada informatica su cui transitano i file con le dichiarazioni dei contribuenti inviati dagli intermediari finanziari. Che qualcosa non andava per il verso giusto l’hanno capito subito associazioni di imprese, professionisti e la stessa Agenzia delle entrate. Telefonate, email sempre più allarmate sullo stop degli invii di Entratel. Ma stavolta l’Agenzia ha giocato d’anticipo e senza aspettare le note ufficiali ha fissato la proroga con un comunicato pubblicato sul proprio sito Internet. Togliendo così le castagne dal fuoco ai professionisti che già intravedevano il rischio di non riuscire nell’invio, incappando nell’omessa dichiarazione che comporta il doversi avvalere del ravvedimento operoso con il pagamento di sanzioni e nuovo tentativo di invio entro il 30 dicembre. Certo è che la mattinata di ieri ha vissuto momenti convulsi. Con casi quali quello del commercialista sardo che ha pronte 70 dichiarazioni da inviare mentre Entratel non ne vuole sapere di carburare. E per questo ha già chiamato l’Agenzia delle entrate locale che riconosce immediatamente il problema, non limitato però alla sola Sardegna ma a tutto il sistema. E infatti casi simili si registrano a Milano, a Monza, in Toscana. Un dottore commercialista emiliano scrive a ItaliaOggi raccontando la sua vicenda: «Capisco che è l’ultimo giorno, ma il servizio deve essere in grado di garantire i diritti del contribuente che, fino a prova contraria, sono esercitabili fino alle ore 24,00 del giorno di scadenza. Ho interpellato l’Ufficio provinciale delle Entrate di Bologna 3 e mi hanno confermato che anche loro non sono in grado di accedere al sito e pertanto hanno esposto un cartello con il quale invitano l’utenza a ripresentarsi il giorno dopo. Con il pagamento di una sanzione per tardività». Ma c’è anche qualcuno che si è premunito anticipando i tempi. Come il dottore commercialista di Pistoia: «A me non mi prendono in castagna, io mando tutte le dichiarazioni cinque giorni prima della scadenza, così non ho problemi». O il collega di Napoli che si è “limitato” a spedire tutto il giorno prima. Anche per non sentirsi rispondere dai call center, come è capitato ad alcuni, «ma perché li mandate tutti il 30?».

Fonte: italiaoggi.it

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